Progetto Nyamilima - Co-finanziato dalla CEI Conferenza Episcopale Italiana
Il "Progetto Nyamilima" è il progetto con cui Avaz ha cominciato il suo impegno nella cooperazione internazionale. Difatti, Avaz (Associazione Volontari Amici dello Zaire) nacque il 3 ottobre 1985 con l'intento - più in generale - di aiutare le popolazioni povere del mondo contribuendo alla promozione dello sviluppo e della pace, e - in particolare - di dare un forte appoggio alla Missione dei Padri Caracciolini, i quali, l'anno precedente, erano partiti alla volta dello Zaire (oggi Repubblica democratica del Congo), impegnandosi a rendere la vita degli abitanti del villaggio di Nyamilima migliore.
Uno dei primissimi problemi a cui si dovette far fronte fu la lotta contro l'analfabetismo: le poche aule scolastiche di paglia e fango esistenti erano sfornite di banchi, buie e squallide; contenevano ciascuna circa 60 alunni i quali, sforniti di qualunque materiale didattico, non potevano imparare in un ambiente sereno e con i mezzi necessari. Due lotti furono immediatamente costruiti, ma il problema dell'abbandono scolastico - a causa dell'infinta miseria che non permetteva loro di poter acquistare quaderni e penne - rimase; si pensò dunque di ricorrere alle adozioni scolastiche a distanza (40 mila lire al mese per le esigenze scolastiche e 30 mila annue per quanto necessario alla crescita di un bambino). L'appello fu felicemente accolto da molti, in Italia: in questo semplice modo, a circa 3000 bambini della missione furono garantiti l'istruzione di base, nonché cibo, vestiti e cure sanitarie.
Un ulteriore problema dell'area era la mancanza di acqua potabile, che portava con sé malattie come il paratifo e il colera, insufficienza alimentare, carenza di igiene personale; così, grazie all'impegno di volontari che andavano a passare le loro "ferie" in Africa, venne realizzato l'acquedotto per l'approvvigionamento idrico di numerosi villaggi (24 km di lunghezza!) e tale opera, oltre a evitare alle donne e ai bambini interminabili percorsi a piedi per raggiungere i più vicini corsi d'acqua, contribuì al rispetto delle più elementari norme igienico-sanitarie, causa primaria di gravissimi epidemie.
Il 25 luglio, per rafforzare la collaborazione tra padri Caracciolini e Avaz, Carlo Carnevali - volontario Avaz - partì alla volta di Nyamilima con l'intenzione di rimanervi per sempre.
Nonostante lo scoppio della guerra "di liberazione" in Zaire e della guerra civile in Rwanda, nonché le difficoltà logistiche e nel reperimento dei fondi necessari, Avaz proseguì il suo impegno e, durante il sesto anno di presenza in Africa, cominciò a gettare le fondamenta dell'indispensabile camera operatoria e della casa-abitazione del medico zairese resosi disponibile a dirigere la futura struttura: con l'ospedale più vicino a 60/80 kilometri di distanza, difficile da raggiungere anche a causa della precarietà delle strade in semplice terra battuta, la costruzione di un nuovo centro ospedaliero era indispensabile per garantire la salute degli abitanti di Nyamilima.
Il conflitto rwandese - che si riversò anche sullo Zaire - rese inevitabilmente la presenza di Avaz più difficoltosa a causa dell'instabilità politica e, solo nel 1997, con interventi mirati a seconda delle necessità, poté riprendere, anche se sempre con molta cautela. Nonostante ciò, nel 1995 la costruzione dell'ospedale fu ultimata e anche la popolazione dei villaggi distaccati poté usufruire della presenza di un infermiere fisso e delle medicine di un pronto soccorso.
Dopo le guerre di liberazione, che cessarono solo nel 2003, ma che si protrassero ancora per molto tempo, e che portarono lo Zaire a divenire l'attuale Repubblica democratica del Congo, il Paese era devastato e ogni costruzione o progetto messo in campo da Avaz rischiava di perire; fu necessaria tutta la forza di volontà dei volontari Avaz - nonché la generosità dei sostenitori, che in questi anni non ci hanno mai abbandonato - perché ciò non avvenisse. Nel 2004, nonostante le forti tensioni ancora presenti nel paese, Avaz inaugurò un Centro Nutrizionale - finanziato dalla CEI Conferenza Episcopale Italiana -, con strutture apposite e servizi adeguati alle esigenze immediate delle persone denutrite e, nel contempo, all'educazione alimentare degli adulti, in modo da assicurare ai bambini un'adeguata controindicazione terapeutica.
Nel 2008, dopo circa 23 anni di presenza in Congo, Avaz ritiene conclusa la sua esperienza; in questo lungo tempo, sono stati infatti realizzati numerosi interventi finalizzati alla:
• Realizzazione di reti idriche per portare acqua potabile nei villaggi;
• Costruzione di dispensari e di una struttura ospedaliera di circa 80 posti letto;
• Promozione di campagne di vaccinazione e di educazione alla salute;
• Costruzione e gestione di un centro nutrizionale per bambini gravemente denutriti;
• Apertura di asili e scuole per l’alfabetizzazione e la scolarizzazione primaria e secondaria;
• Apertura di centri di accoglienza per il recupero sociale di minori in difficoltà;
• Formazione di personale specializzato, occupato in laboratori di falegnameria, officine meccaniche e centri di sartoria;
• Realizzazione di progetti nel settore agricolo e alimentare.
Ciononostante, Avaz continua ancora oggi il suo impegno e la sua opera nel paese attraverso la continua collaborazione con i Padri Caracciolini.